Background

Tutto quello che c’è da sapere per poter capire meglio gli assurdi comportamenti dei nostri eroi.
Soo-Ka Too To

Razza : umana Sesso : Femm. Età : 20 anni Occhi : azzurri Capelli : biondi Altezza : 1,75 Peso : 60,3 Forza : 10 Dest. : 14 Cost. : 18 Int. : 18 Sagg. : 13 Carisma : 14 Seno : 8° Allineamento : caotico buono Divinità : Pelor
Soo-Ka Too To nasce a Big Big City, una piccola ma ricca città fortificata situata nel nord della regione di Elsweyr.
Il padre Trèsenz Alevà ( umano 38 anni ) e la madre Ingin Eye ( umana 36 anni ) gestiscono la fornitissima biblioteca locale. Non hanno altri figli né parenti, per cui SKTT nasce e vive praticamente all’interno della biblioteca stessa, cosa che ad ella non dispiace affatto.
Già all’età di 10 anni SKTT è dotata di una vastissima cultura generale e dispone di conoscenze impensabili per la sua giovane età e molto diversificate tra loro, visto che le sue giornate trascorrono tra scuola al mat-tino e biblioteca al pomeriggio.
Un giorno, passeggiando tra librerie e scaffali, nota uno strano intarsio sull’ ultimo ripiano in alto in fondo alla sezione dedicata alle creature extraplanari; incuriosita, si avvicina ed inizia studiarlo, sfiorarlo, ed ecco che improvvisamente, ad una pressione più forte, l’intarsio cede e scatta all’interno del mobile stesso; nello stesso istante, SKTT ode un rumore provenire dalla parete a fianco, una specie di “click”.
Si volta di scatto e, con sommo stupore, si accorge che nell’angolo della parete si nota appena un passaggio, una porta segreta, che non aveva mai notato prima : dove condurrà ?
Incuriosita e sbalordita allo stesso tempo, decide di proseguire nella sua indagine, avvicinandosi alla porta.
La apre con circospezione ed entra nello stretto corridoio, illuminato da torce magiche appese alle pareti.
Dopo un paio di svolte ad angolo retto, il corridoio termina alla sommità di una scala a chiocciola che scende per vari metri, al termine della quale si apre un altro corridoio illuminato con in fondo una spessa porta di legno massiccio tutta intarsiata e ricoperta di glifi.
Col cuore in gola ma tutta eccitata per questa avventura inaspettata, apre la porta e ciò che vede la lascia sbigottita ed esterrefatta : una vasta stanza riccamente arredata e ricolma di leggii, scaffali, librerie, tavolini intarsiati, tavoli da lavoro, strani oggetti probabilmente magici posati ovunque, bacchette, bastoni, quadri alle pareti, pergamene, libri, fogli ovunque e, al centro dell’ enorme locale, davanti ad una scrivania, intento a pronunciare parole dal significato incomprensibile ma melodiose, quasi ipnotiche, suo padre….
Ecco dove sparivano per intere giornate, una volta l’uno e una volta l’altra, i suoi genitori.
Si ritiravano in questa stanza segreta.
Ma…a fare cosa ? Non importa se ha visto cose che non doveva vedere, se sarà messa in punizione o peggio.
Adesso SKTT deve sapere chi sono realmente i suoi genitori, cosa fanno oltre ad essere stimati bibliotecari.
Fatto un profondo respiro, Soo-Ka Too To si fa forza e con un tono di voce che nemmeno lei si aspettava di avere, chiama : “ Papà ? Papà, mi senti ? “
Colto alla sprovvista, Trèsenz Alevà fa un sobbalzo e, col cuore in gola, interrompe quello che stava così attentamente facendo ( qualsiasi cosa fosse, non è ancora chiaro alla piccola SKTT ), volgendosi verso l’amata figlia, che lo osserva curiosamente.
“ Papà, stai bene ? E’ tutto a posto ? Cosa stavi facendo ? E cos’ è questo posto ? “
“ Vieni qua, piccola, è il momento che tu sappia tutta la verità sulla nostra famiglia, su di me , sulla mamma e…su di te “
Fu così che quella sera, attorno al fuoco della loro dimora, davanti al caminetto acceso, Soo-Ka Too To ap-prese la storia della sua famiglia, che i suoi genitori le avevano tenuta nascosta fino a quel momento.
Apprese che Trèsenz Alevà è il discendente di una antica famiglia di potenti maghi, stregoni e bardi, che nei secoli hanno servito vari potenti personaggi e varie cause ( quasi tutte lodevoli e meritevoli ).
Che Ingin Eye proviene da una nobile casata che ha sempre cercato di difendere i diritti dell’alta borghesia e della nobiltà ( i propri diritti, fondamentalmente ), anche lei dotata di enormi poteri mistici ed arcani.
Ma soprattutto…..capì che lei era molto di più di una semplice adolescente curiosa di imparare tutto ciò che la circonda, con fare un po’ snob se vogliamo, ma sempre con entusiasmo e generosità : lei era, è e sempre sarà una predestinata, predestinata all’uso delle arti magiche; d’altronde, i poteri arcani scorrono nel suo sangue da sempre, sia da parte di madre che di padre, ed ella non può continuare a scacciare quel continuo desiderio di conoscenza e quell’impulso ad incanalare queste forze impetuose in incantesimi di brutale potenza.
Da quel giorno in poi, la sua vita cambiò radicalmente : abbandonata la scuola ( aveva comunque già raggiunto livelli superiori ai ragazzi di qualche anno più vecchi di lei, e la scuola normale aveva ormai poco da poterle insegnare ), la giornata si svolgeva tra lezioni teoriche in biblioteca e lezioni pratiche sulle arti magiche, nella stanza segreta, svolte a turno con mamma e papà, senza tralasciare un minimo di preparazione fisica ( la padronanza delle forze oscure richiede si concentrazione, ma anche forza, fisica e mentale ).
All’età di 12 anni succede un evento che segnerà per sempre la vita di SKTT; accadeva spesso che Trèsenz ed Ingin ricevessero la visita da parte di colleghi bibliotecari, studiosi o praticanti di magia; fu durante uno di questi incontri, che si svolgevano per lo più nella stanza segreta, che 1 dei 3 amici di Trèsenz, per impres-sionare i presenti, lanciò un incantesimo di necromanzia, richiamando o creando uno zombie, di cui, però, perse quasi subito il controllo. Il non morto attaccò immediatamente colui che lo aveva richiamato, ucciden-dolo all’istante, dopo di ché attaccò l’incantatore adiacente, ferendolo gravemente.
Fu solo grazie all’intervento di tutti i presenti, compresa Ingin, che la creatura fu distrutta, non senza fatica e dopo aver quasi ucciso anche il secondo malcapitato.
Questo evento sconvolse tremendamente la giovane SKTT, che aveva assistito alla scena nascosta sotto una massiccia sedia di legno, ed ella decise che nella vita non avrebbe mai praticato incantesimi di necromanzia.
La sua naturale predisposizione alla magia la rende in breve tempo una discreta incantatrice, capace di apprendere e padroneggiare incantesimi sempre più potenti; i suoi incantesimi preferiti sono quelli della scuola di Invocazione, e per approfondire la conoscenza di questa branca di magia SKTT abbandona completamente lo studio di Necromanzia ( che, tra l’altro, la spaventa a morte…ricordate l’incidente qualche mese prima ? ) ed Ammaliamento.
Soo-Ka Too To ha un segreto, che lei sola conosce e che non ha mai rivelato a nessuno, ma che non com-prende fino in fondo e la tormenta, la affligge : una notte, ha ascoltato di nascosto una conversazione tra il padre e la madre, convinti che lei stesse dormendo; Ingin diceva “E’ stata una benedizione questa bambina, la cosa migliore che potesse capitarci in questo momento”. E Trèsenz di rimando “Sono d’accordo, speriamo solo che nessuno venga mai per riprendersela”.
Strane parole, cosa volevano dire ? Erano i suoi veri genitori oppure no ? E poi, chi avrebbe dovuto riprendersela ? E perché ? Per ora queste domande non hanno nessuna risposta, speriamo in futuro di chiarire questo mistero.
Un altro fattore determinante nella crescita di SKTT fu il torneo dei maghi, che si svolse appena fuori città l’anno successivo all’incidente con lo zombie.
Durante il torneo, della durata di un mese intero, frequentato da centinaia di maghi, stregoni, saltimbanchi di ogni razza e livello, conobbe un incantatore elfo, bellissimo, affascinante, colto, intelligentissimo e molto cordiale nei suoi confronti, di nome Prìlat Ca-Tal Pog.
Prìlat era bravissimo, utilizzava una strana tecnica che gli consentiva, grazie alla conoscenza approfondita dei bersagli, di infliggere più danni del normale ai suoi nemici; le insegnò come padroneggiare questa particolare disciplina, oltre a come provare piacere nel soddisfare gli istinti di un maschio : fu la prima esperienza sessuale ed amorosa ( amorosa per lei, sessuale per lui ) per SKTT, che perse la verginità e si rese conto di quanto gli uomini possano essere bastardi pur di raggiungere i loro scopi…scoperecci.
I mesi successivi furono intensissimi; lo studio della nuova tecnica appresa da Prìlat era difficilissima, a tal punto che SKTT abbandonò lo studio degli incantesimi della scuola di Abiurazione, nonostante papà e mamma sconsigliassero di farlo, ma alla fine ebbe ragione lei : divenne talmente brava a lanciare incantesimi di Invocazione che resistere ai suoi incantesimi è molto più difficile rispetto agli stessi incantesimi lanciati da un incantatore normale; inoltre, il consumo di energia che utilizza per lanciare tali incantesimi è notevolmente inferiore alla norma, consentendole di lanciare un maggior numero di magie ogni giorno; anche la tecnica di Prìlat le divenne pian piano famigliare, consentendole, grazie alle sue vastissime conoscenze, di aumentare la potenza distruttiva dei suoi effetti magici contro praticamente qualsiasi bersaglio.
Un giorno, mentre SKTT passeggia tranquillamente appena fuori città, una banda di mezz’orchi attacca un insediamento di contadini ed allevatori, scatenando il panico nei poveri abitanti di quelle quattro o cinque case.
SKTT corre immediatamente in città, dove risiedono sia le guardie cittadine che la Gilda dei Guerrieri.
Essendo più vicina alla porta di ingresso rispetto all’insediamento delle guardie, SKTT si dirige alla gilda, per dare l’allarme; la riceve uno strano elfo, piuttosto basso e non particolarmente avvenente ( di certo non bello come Prìlat, che era un bastardo, ma cacchio se era figo….) di nome Shonkai.
“Presto, correte, i mezz’orchi hanno attaccato le case rurali appena fuori città, vicino all’ansa del fiume !”
Appena sentite queste parole, Shonkai corre a suonare la campana di allarme ed in meno di 2 minuti un drappello di 7 guerrieri sta già marciando a forte velocità in direzione del fiume, per portare soccorso alla comunità rurale e scacciare gli invasori, con SKTT che li segue a brevissima distanza.
Arrivati in vista dell’insediamento, si rendono conto di essere in inferiorità numerica, essendo la banda di mezz’orchi composta da 10 elementi, ma non si scompongono per niente, anzi.
Mentre in 5 marciano spediti incontro agli aggressori, Shonkay ed un suo compagno iniziano a bersagliare gli assalitori con quante più frecce riescono a scagliare, ferendo gravemente due briganti ed uccidendone altri due; SKTT, alle spalle degli arcieri, leggermente spostata sulla destra, pronuncia alcune parole incomprensibili e di colpo dalle sue dita partono dei raggi azzurri che colpiscono uno dei due mezz’orchi feriti da Shonkay, uccidendolo.
Stessa sorte per l’altro malcapitato, appena 10 secondi dopo il primo.
A questo punto, Shonkay, vedendo che i suoi compagni in prima linea sono ormai a contatto dei nemici, rendendo pericoloso l’uso degli archi, scatta in avanti brandendo due spade corte, una per mano, caricando il mezz’orco più a destra che stava per avere la meglio sul guerriero di fronte a sé.
La lotta dura poco, perché altri tre predoni cadono sotto i colpi dei guerrieri e gli ultimi tre rimasti, feriti ed impauriti, gettano a terra le armi arrendendosi.
“Però, quel nanetto elfo…mica male, ci sa fare sia con l’arco che con le spade” pensa tra sé e sé SKTT.
“Hey, Shonkay, complimenti, ci sai fare davvero con le armi. Hai contribuito a salvare i contadini, alcuni li conosco personalmente, vengono spesso a consegnare latte carne e verdura in città, anche a casa mia.”
“Posso ringraziarti offrendoti una birra ? A che ora finisci il turno ?”
Quella sera si trovarono in locanda, le birre divennero due, poi tre ed alla fine, si sa come vanno a finire certe cose….
( “Siamo a 2 su 2, il 100%….spero di non trovarmi mai in un villaggio elfico, sai che bruciore di culo ???” pensiero fugace di SKTT prima di addormentarsi quella notte ).
Il tempo passa, SKTT cresce, impara sempre nuove cose, la sua potenza cresce di pari passo con le sue conoscenze, ma si annoia in questa città, non ci sono grandi divertimenti, né tantomeno succedono cose strabilianti, così un giorno, improvvisamente, decide di partire.
Saluta mamma e papà che, contrariamente a quanto si aspettava, non tentano di dissuaderla; sono dispiaciuti, ovviamente, ma sembrano anche consapevoli che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato.
Saluta Toljn Dl’Ass, la sua migliore amica, l’unica forse che abbia mai avuto, che la abbraccia con le lacrime agli occhi raccomandandole di scriverle una lettera ogni tanto, e suo fratello Stan Tuff, un nome un pro-gramma ( ogni tanto si vedeva con SKTT, di nascosto da Toljn Dl’Ass, e la stantuffava bene bene ).
Soo-Ka Too to ha dei programmi, sa cosa vuole fare della sua vita e sa cosa vuole ottenere, è intelligente, scaltra e furba, determinata quanto basta per raggiungere gli obiettivi che si è prefissata.
1) Avventura : l’adrenalina è una droga molto potente, che fa stare bene e non provoca danni alla salute, né al corpo né alla mente; lanciare incantesimi potenti che sbaragliano i nemici ti fa sentire potente, forte, viva; ma anche evocare un destriero etereo per muoversi nei terreni impervi, quando i druidi non hanno più trasformazioni animali da sfruttare, ti fa stare bene; e cosa dire della faccia esterrefatta e soddisfatta dei tuoi compagni quando fai emergere dei tentacoli di pura forza dal terreno che imprigionano i nemici, bloccandoli ? o quando crei un piano di ghiaccio per attraversare un dirupo altrimenti insuperabile ? anche queste sono soddisfazioni.
2) Ricchezza : tutto in questo mondo ha un prezzo, e più le cose sono belle, utili o desiderate, più costano; non importa il modo in cui si ottengono le cose, l’importante è ottenerle, in modo legale, rispettando la legge se possibile, senza però fare del male alle persone buone; i bambini, soprattutto, sono creature innocenti e vanno protetti, sempre e comunque…tranne i bambini cattivi
3) Conoscenza : sapere è potere, la conoscenza è alla base di ogni cosa; non potrai mai controllare gli eventi, ma se sai cosa aspettarti in ogni situazione, è molto più facile superare gli ostacoli e gli imprevisti; allo stesso modo, preparandoti e pianificando con cura, sarà molto più probabile che tu possa avere gli strumenti adatti in ogni situazione.
Quindi, si va all’avventura per divertirsi e sentirsi vivi, con lo scopo di fare denaro con cui comprare cose belle, buone e utili, e di imparare sempre cose nuove.
La legge va rispettata ( quasi sempre…spesso…ogni tanto…boh ) perché la legge probabilmente è meglio del caos, ma anche la legge a volte sbaglia, quindi, meglio tenere i piedi in 2 staffe, o in mezzo, vedi neutralità.
Il bene invece no, il bene non sbaglia mai, il bene è bene e il male è male, lo dicono le parole stesse, e non conviene essere neutrali, si deve prendere una posizione chiara e ben definita : il bene, punto; che, atten-zione, non vuol dire essere ottusi, fanatici, masochisti o coglioni; le creature non buone vanno prese a calci in faccia, perché qui è come in matematica : + * + = + ; – * – = + ; ma + * – = – ; e – * + = – ; tradotto, fare del bene a creature buone va bene; fare del male a creature malvagie va bene; ma fare del bene a creature malvagie o fare del male a creature buone va male.
Con questo, che cosa volevo dire ?
Non lo so, però ho ragione…i fatti mi cosano.
Shonkai

Shonkai nasce 130 anni fa nella fredda città del Nord di Bruma.
I genitori vivevano nel bosco che la circondava, in una comunità non molto numerosa, che commerciava con la città tutti i tipi di erbe, medicinali e per la cucina. Non lo facevano per necessità ma perché, per quanto nella città vivessero umani con cui andavano d’accordo e che rispettavano il loro amore per la natura e gli animali, preferivano non avere molta gente che girava nel bosco.
Poco prima della sua nascita la città venne attaccata da un folto esercito di umani. Gli elfi decisero di proteggere Bruma, ma sia loro che i loro alleati scoprirono sulla propria pelle l’incredibile potere di un nuovo tipo di arma. Gli invasori infatti lanciavano con le catapulte dei macigni, o qualcosa che sembrava tale, che quando colpiva il bersaglio produceva un fortissimo boato, riducendo persino le mura in pezzi.
Umani ed elfi, colti alla sprovvista e impotenti contro una tale forza, vennero presto sconfitti.
Alcuni riuscirono a fuggire; molti morirono, tra cui Sàt-Ciàp, il padre di Shonkai ; una parte venne fatta prigioniera, tra cui la madre Dàmn-Ancóra.
I nuovi padroni della città erano dediti alla guerra, attaccavo le città per saccheggiarle e fare prigionieri da vendere come schiavi. Ma una volta arrivati a Bruma si fermarono, diventando un esercito di mercenari, ricercati e assunti da vari signori della guerra.
Dopo la nascita del figlio la madre venne venduta a una banda di mezz’orchi che partì verso sud e da allora non se ne seppe più nulla.
Shonkai invece rimase nella città, perché nonostante un elfo neonato ha un grande valore commerciale era stato preso dalla moglie di uno dei capi, Man.Ad.Puìna, come suo servo personale. Veniva trattato naturalmente come una pezza da piedi. Ma tra i servi c’erano anche umani ed elfi sottomessi, che nel tempo gli raccontarono la storia della città e le vecchie usanze e tradizioni.
Per essere un elfo era piuttosto basso, la sua crescita si fermò infatti a 140cm, rendendolo il bersaglio dello scherno dei conquistatori. Battute, “pacchette” sulla testa, soprannomi offensivi; tappo, mezza calzetta, poggiapiedi, massaggia scoto erano i termini più gentili. Anche Man.Ad.Puìna era sempre maldisposta e lo picchiava ogni volta che le andava, ovvero spesso e volentieri. “Con tutti i begli elfi alti proprio a me è toccato il nanazzo spelacchiato!”. Un giorno decise che non lo voleva più tra i piedi e lo mandò a fare lavori umili nelle stalle e nella zona di allenamento.
Non veniva preso molto in considerazione, cosa che gli consentì di a osservare e studiare i soldati che si allenavano senza destare sospetti, e decise di far suo il motto “impara l’arte e mettila da parte”. Gli venne l’idea di rendersi utile per diventare uno degli schiavi che li seguivano in battaglia, come raccoglitori dei feriti o addetto alle vettovaglie, per scappare appena ne avesse avuto la possibilità. Ma veniva solo visto come un elfo basso, per cui il piano non andò mai in porto.
Notò che, a intervalli regolari, veniva una carovana di mercanti, con 4 carri carichi di barili. Questa spedizione sembrava molto attesa dai capi, e i mercanti erano trattati come se fossero persone molto importanti, per cui si organizzavano banchetti e festini. Ritenendoli degni di nota, l’elfo studiò attentamente questi mercanti per non dimenticarli.
Durante uno scarico un barile si ruppe e i soldati si allontanarono in fretta spaventati. Non successe nulla, quindi i soldati chiamarono alcuni schiavi a raccogliere la polvere nera che ne era uscita…. ma sempre stando a distanza. Shonkai ebbe così modo di esaminarla; era una polvere nera granulosa, secca, con un forte odore, ma non aveva assolutamente idea di cosa potesse essere.
Nel tempo questi carichi divennero sempre meno frequenti e più i carichi calavano, meno l’esercito veniva assoldato. Questo portò molta agitazione sia nei capi che tra i ranghi, sembravano tutti preoccupati. Una schiava che seguiva l’esercito come sollazzo per i soldati raccontò che da quando i carichi erano calati, l’esercito usava sempre meno quelle specie di sassi di tuono.
Un giorno questo commercio cessò del tutto. Da lì a breve la città venne attaccata da un grosso esercito di guerrieri ben corazzati, portanti l’effige di un fungo color bianco infilzato da una forchetta…. era l’esercito del grande Sciamp-i-gnòn ! Nelle prime fasi della battaglia dalla città volarono numerose rocce di tuono, ma presto finirono e gli attaccanti, più numerosi di numero e veterani di molte battaglie, ebbero la meglio.
Quelli che oramai molti anni prima erano stati gli invasori vennero passati a fil di spada senza esclusioni.
Due capi però, Ag-Véd-Luntàn e Gàmb Lóng, fecero in tempo a fuggire attraverso i monti vero sud-ovest.
I conquistatori erano uomini dediti alla legge, presero possesso della città e cominciarono la ricostruzione, ripristinando l’ordine.
Shonkai decise di unirsi a questi guerrieri. L’arte che aveva messo da parte risultò molto utile. Non poteva usare corazze pesanti o spadoni come buona parte dei soldati, ma con le armi leggere se la cavava bene e venne inserito in una unità di fanteria leggera. Tra la sua abilità e l’addestramento a cui venne sottoposto diventò un buon guerriero con le spade corte.
Non era interessato alla guerra in sé, ma voleva diventare abbastanza forte da non dover più essere schiavo di nessuno. E, se capitasse, aiutare gli altri a non diventarlo. A meno che non si tratti di malvagi, per cui non prova molta pietà.
Per alcuni anni prese parte ad alcune missioni di liberazione e protezione di città e villaggi. Ogni volta che arrivava in un posto nuovo cercava di imparare quanto possibile sulla sua storia, tradizioni, costumi e quant’altro. Queste informazioni le reputa importanti per imparare a conoscere il mondo, distinguere le azioni giuste da quelle sbagliate, capire perché alcune società seguono certe leggi piuttosto che altre, oppure il perché le interpretano in modo diverso.
In una di queste battaglie incontrarono un mago malvagio di nome Zarìa che aveva soggiogato gli abitanti di un intero villaggio per farne degli schiavi senza controllo, pronti a eseguire qualunque suo ordine. All’avvicinarsi dei soldati Zarìa usò gli abitanti come carne da macello, facendoli attaccare alla cieca in preda a una specie di furia incontrollata. Il drappello non era preparato a questo tipo di situazione, e per quanto cercarono di stordire gli innocenti abitanti non ci riuscirono, perché la magia lanciata su di essi li faceva lottare fino alla morte, non potevano perdere i sensi. L’unico modo era uccidere il mago, ma essendoci nel gruppo solo guerrieri da corpo a corpo e non molto abili con armi a distanza e nessun mago, prima di riuscire nell’impresa molti degli abitanti morirono.
La cosa sconfortò molto Shonkai, che capì che l’abilità acquisita con le spade non era sufficiente per proseguire nel suo scopo. Cominciò quindi a esercitarsi anche con l’arco, in particolare con l’arco lungo composito.
Dopo diversi anni cominciò a stancarsi di partecipare alle missioni di questo esercito, mandato in giro dalla nuova casta governante di Bruma, perché aveva la tendenza di cercare di imporre le loro regole e leggi nei posti dove andavano. Anche se non obbligavano con la forza ad abbracciare i loro ideali, insistevano molto cercando di eleggersi a detentori della vera via per la legge e l’ordine e questo quasi sempre creava malcontento. Capì che ogni società poteva al massimo essere indirizzata ma poi doveva trovare la propria strada; imporsi anche se per il bene portava allo stesso risultato di quelli che avevano attaccato Bruma, una sorta di schiavismo.
Lasciò quindi la città per intraprendere il suo viaggio. Si unì a una carovana di esperti della terra e costruttori erranti e partì verso est. Il loro lavoro consisteva nel dare supporto da una parte nella costruzione o ricostruzione di villaggi e città, dall’altra nel creare o migliorare la capacità sia agricola che della gestione delle acque, ad uso rurale e cittadino. Restò con loro diverso tempo, perché questo gli permise di imparare sia le loro esperienze che quelle dei luoghi dove arrivavano.
Naturalmente viaggiare è sempre un’incognita che può essere ricca di pericoli; lupi, predoni, guardie corrotte. Questo ha fatto da ulteriore scuola a Shonkai. Finora i suoi viaggi erano stati sempre con l’esercito o quantomeno con un drappello ben nutrito di soldati, nessuno aveva mai pensato di infastidirli e i grandi fuochi attorno agli accampamenti tenevano lontani gli animali selvatici. I turni di guardia erano sempre fatti da diversi armigeri e tutti esperti, ed erano visti più come una cosa “da fare” che altro, nonostante la notevole disciplina.
Ora invece li faceva spesso da solo o con compagni armati ma che non erano guerrieri, cambiando radicalmente il modo in cui viveva questa attività. Gli ha insegnato che la medesima azione, fatta da chi ha avuto un’esperienza di vita diversa, ne può cambiare il significato.
Dopo diverse soste arrivarono in una grande città di nome BigBigCity, nota come BBC. Si trattava di una piccola ma ricca città circondata da alte mura, torri di avvistamento, difese esterne, 3 porte corazzate di ingresso.
Qui c’era un tribunale del regno di Ciavér, un plotone di guardie, attività di ogni genere e diverse gilde. Salutati gli amici e avviatosi in cerca come suo solito di apprendere quanto più possibile sulla storia e le usanze della città, si trovò davanti alla gilda dei guerrieri. Interessato a conoscere il loro scopo entrò, imbattendosi in un diversificato gruppo di combattenti. C’erano mezz’orchi, umani, nani, anche uno gnomo. Dopo essersi presentato venne a sapere che i componenti della gilda facevano praticamente quello che faceva l’esercito liberatore di Bruma. Se qualcuno andava da loro per un problema con briganti, mostri, esseri malvagi, lo aiutavano ma in cambio di un compenso. Capitava che a chiamarli fossero le guardie della città, magari perché già impegnate o perché non ritenevano la questione di propria competenza. Una volta risolto il problema salutavano e lasciavano chi li aveva chiamati alla sua vita, senza imporgli alcunché; era proprio quello che cercava. I guerrieri decisero di metterlo alla prova, per capire fino a che punto potesse affiancarli.
L’occasione arrivò presto, quando gli amici di Shonkai vennero mandati in un vecchio presidio a 4 giorni di viaggio, posizionato tra una montagna e un piccolo fiume, per ripristinare la stazione di sosta, il pozzo e la terra tra stalla e la montagna, dove c’era una piccola piantagione. Poco dopo che erano cominciati i lavori dall’altra parte del fiume giunse una piccola banda di predoni. Non erano particolarmente forti ma Shonkai si fece favorevolmente notare sia per il corpo a corpo che per gli attacchi con l’arco, e venne quindi accettato ufficialmente nella gilda.
Le avventure non mancarono, con i più svariati tipi di nemici. Alcuni amici morirono negli scontri, altri presero il loro posto. Passato un anno accettò di farsi fare un tatuaggio con la scritta BBC attraversata da una spada e un arco, simbolo dell’affiliazione alla gilda. Come gli altri lo fece dietro l’orecchio destro, coperto dai capelli. La gilda ha optato per questa posizione per tenerlo nascosto alla vista di eventuali nemici, per cercare di non farsi riconoscere prima del momento giusto.
Spesso è capitato che nelle loro imprese si avvalessero di aiuti esterni trovati al momento, magari avventurieri che come loro volevano aiutare un bisognoso in difficoltà. In una di queste occasioni conobbe Roshi San, un monaco che sembrava un halfling con dei tratti somatici un po’ atipici per la sua razza, cosa che naturalmente non creò il benché minimo problema a Shonkai. Anzi quest’ultimo rivelò al nuovo amico quello che aveva subìto in passato per il fatto di essere molto basso come elfo. Capito che avevano avuto, e alle volte hanno ancora, un problema in comune, anche il monaco raccontò la sua storia; gli parlò di quello che sapeva delle sue origini, del tatuaggio, delle sue abilità particolari, del sospetto che fosse di un altro piano, della sua ricerca per sapere che essere fosse. Per un po’ restò con la gilda, e Shonkai cercò di aiutarlo nella sua ricerca mentre giravano per le varie missioni.
Ma poi Roshi riprese la sua strada. Entrambi si dissero pronti comunque ad andare in aiuto dell’altro in caso di necessità. Shonkai spiegò a Roshi che tra le gilde dei guerrieri si potevano mandare messaggi per chi ne faceva parte o ne era riconosciuto affiliato; sarebbe quindi bastato andare in una sede della gilda, lasciare il messaggio e la persona a cui mandarla, e questa sarebbe stata mandata alle gilde vicine, e queste a loro volta uguale. Certo poteva richiedere tempo, perché ora era a BBC ma tra un po’ avrebbe cambiato città, ma comunque Shonkai avrebbe fatto visita ad ogni sede della gilda che avrebbe incontrato nei suoi viaggi e avrebbe comunque cercato di raggiungerlo.
Alla fine decise di partire da BBC e intraprendere un nuovo viaggio in solitaria. Quelli che erano ormai compagni d’arme, seppur dispiaciuti della sua partenza, gli fecero i migliori auguri per le sue imprese, ricordandogli che il tatuaggio lo rendeva amico di ogni gilda dei guerrieri in cui si fosse imbattuto.
Viaggiando e conoscendo le più diverse realtà ha concepito una visione sua della legge e dell’ordine. Segue le leggi dei luoghi dove arriva ma pensa che non sempre vadano rispettate se sono inique o portano malessere e disagio ai cittadini. Sa per esperienza che l’oppressione buona può portare alla ribellione e alla rivolta come quella malvagia, seppur in modi diversi.
Glor

Glor è un elfo maschio di circa 160 anni, abbastanza alto e muscoloso almeno per un elfo. Ha capelli neri e occhi verdi. porta appeso al collo un medaglione con lo stemma del suo reparto di quanto era soldato.
È quasi sempre vestito con vecchi abiti militari o da epsloratore E’ nato e cresciuto in una piccola comunità di elfi. Da piccolo era affascinato dalla natura e dal mondo che lo circondava. Ha iniziato ad esplorare la foresta ed è diventato esperto nella sopravvivenza.
Quando aveva circa 120 anni, si è arruolato nell’esercito. Ha prestato servizio per 20 anni, durante i quali ha combattuto in molte guerre e ha visto molte cose orribili. Questo ogni tanto gli crea i flash del vietnam (dimmi te le condizioni e cosa succede nel caso) soprattutto in situazioni di stress.
E’ specializzato soprattutto nella ricognizione ed acquisizione di obiettivi più che nel combattimento vero e proprio anche se con l’arco se la cava molto bene visto che è della classe esploratore.
Dopo aver lasciato l’esercito quando nella battaglia di Klach D’kel Brakt (probabilmente i bardi ne hanno sentito parlare è stato nell’estremo nord e ha coinvolto principalmente umani orchi goblin come nemici e si è svolta circa 20 anni fa) hanno massacrato quasi tutto il suo reggimento lui e gli amici della 4° compagnia esploratori sono stati dispersi e ha deciso di dedicarsi all’esplorazione ed alla ricerca dei suoi amici superstiti (ce ne sono di quasi ogni razza suppongo, uno l’ha già trovato si chiama Zuan l’elfo ed è molto vicino al luogo della battaglia e si occupa del monumento commemorativo fa il custode il giardiniere e la guida turistica e tiene viva la memoria degli eventi, inoltre raccoglie e distribuisce informazioni su quello che successo e se ci sono criminali scampati alla giustizia). Sarà sempre leale e fedele ed estremamente legale nei confronti dei suoi ex commilitoni enche se nella vita avessero fatto scelte “sbagliate” (sempre con le dovute eccezioni ovviamente se diventano negromanti caotici malvagi magari gli girano pure a lui ma se è capitato che si mettevano a rubare o fare i sicari c’est la vie in fin dei conti è sempre legale neutrale).
Altro obiettivo è la vendetta nei confronti degli ex ufficiali nemici che hanno commesso crimini di guerra.
Nei confronti di questi ha desiderio di vendetta nel senso di giustizia, il suo allineamento lo obbliga praticamente.
In questa battaglia si sono commessi molti crimini di guerra da entrambe le parti e anche se ha solo obbedito agli ordini la cosa lo ha molto turbato. Il risultato della battaglia è stato quasi l’annientamento di entrambe le fazioni.
Prima di questa battaglia ha viaggiato per molti anni con l’esercito del principe del nord, visitando luoghi esotici e incontrando nuove persone. Probabilmente ha un paio di figli sparsi qua e là con visto che ha vissuto molto e in posti diversi ma come tutti i soldati di mestiere non se ne preoccupa e non lo sa di preciso. Preferisce ovviamente umane ed elfe. Ha accumulato una vasta conoscenza della natura e delle culture del mondo. per questo parla molte lingue.
Ha girato sicuramente le principali città e guarnigioni negli anni ma da quando c’è stata la battaglia circa 20 anni prima molto meno quindi difficilmente ha infomazioni recenti in merito.
Gli piacciono abbastanza i bambini e odia il caos e i rumori forti. Detesta gli egoisti e gli arroganti e quelli troppo caotici e spesso ci attacca rissa. Ama le canzoni e la musica e i canti di battaglia ma questo ogni tanto gli crea ancora gli incubi.
E’ fedele di KMER che è legale neutrale come lui, allo stesso modo propende piu per il bene che per il male ma non si occupa delle noiose questioni di religione e preferisce essere pratico, fa qualche offerta quando c’è un motivo ma non va certo sempre a messa
Brianna

Umana, stregona carismatica, è una fedele della credenza chiamata La via delle stelle, sei anni fa incontra un’orfana che porta con se e cresce tra avventure e insegnamenti.
[e che crede avrà un ruolo importantissimo per il futuro dell’umanità]
E’ accompagnata anche da un famiglio (omuncolo).
E’ caotica e neutrale il suo primo scopo è trovare risposte su quei mondi persi nel tempo e nello spazio popolati da orrori cosmici
E’ una fanatica , ma lucidamente interpreta il ruolo della semplice viandante.
Nel breve termine è alla ricerca di:
Tomo del Comando e dell’ Influenza
Mantello del Carisma
Una maga di nome Sokatoto, che certi pettegolezzi dicono abbia avuto a che fare con Gaunadhaur
La via delle Stelle
con questo nome ci si riferisce a una credenza / superstizione circa il fatto che gli dei abbiano isolato una parte di infinito universo dandogli delle regole e leggi e dandogli il nome di Cosmo.
In questa ‘prigione’ loro fanno i padroni supremi, ma la fuori a distanze incommensurabili c’è un sapere, una verità, un potere inimmaginabile.
Chiunque studi i portali per un lungo tempo, intuisce una certa regolarità e simmetria, chi segue La via delle Stelle ha l’ambizione di scoprire accessi, scorciatoie, porte per accedere a questi luoghi persi nel tempo e nello
spazio. Ottenendo potere, sapere e vita
Flox

…….stay tuned…..